Ogni individuo possiede differenti caratteristiche e qualità che utilizza durante l’attività fisica, esprimendo il proprio potenziale prestativo in base ai livelli di ognuna di esse.
L’insieme delle caratteristiche che gli permettono l’apprendimento e l’esecuzione di gesti ed esercizi, definite capacità motorie, si dividono in tre categorie:
– condizionali (forza, resistenza e velocità)
– coordinative (competenza nell’eseguire un gesto motorio)
– strutturali (flessibilità articolare e elasticità muscolare)



Le capacità condizionali rappresentano il “motore” di un individuo e da queste dipendono una serie di abilità fisiche correlate.
Queste sono:
– abilità relative alla potenza, in tutte le sue declinazioni: forza esplosiva, forza veloce, forza reattiva, ecc, che derivano da una combinazione di forza e velocità.
– abilità relative alla resistenza muscolare (stamina) di breve, media e lunga durata, che derivano da una combinazione di forza e resistenza.
– abilità relative alla resistenza aerobica che possono essere divise per soglia aerobica, anaerobica e tolleranza al lattato, che derivano da una combinazione di resistenza e velocità.

Le capacità coordinative definiscono postura, equilibrio e propriocezione (capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista).
Queste si sviluppano implementando mobilità e forza.
Le capacità strutturali determinano invece la mobilità di un individuo, ovvero la capacità di eseguire i movimenti con la massima ampiezza possibile, tanto nell’attività fisica che nella vita quotidiana.
La forza può essere vista come la capacità condizionale alla base di tutte le altre capacità.
Sia perché è una componente fondamentale di tutte le abilità di Potenza e di Resistenza Muscolare, sia perché migliora di riflesso le Capacità Coordinative e le Capacità Strutturali con conseguenti benefici per postura ed equilibrio.
Inoltre, l’allenamento della forza contrasta la sarcopenia, l’osteoporosi e migliora la composizione corporea.
Tuttavia, gli allenamenti di forza generano adattamenti contrastanti rispetto agli allenamenti di resistenza.
Un programma completo di allenamento garantisce l’adeguata e bilanciata somministrazione di elementi aerobici, di forza e ibridi, nel rispetto del principio di minima interferenza.
Ovvero, abbina tra loro elementi che limitino al minimo gli adattamenti negativi degli uni sugli altri, ottimizzandone gli effetti positivi.
Il lavoro randomizzato/casuale può migliorare le capacità motorie e le abilità fisiche solo fino ad un certo livello e solo nel breve termine. Per accrescerle e perfezionarle nel tempo è necessaria un’opportuna periodizzazione della programmazione.
Anche se esiste una componente genetica, le capacità motorie e le abilità fisiche possono essere sviluppate, migliorate ed incrementate attraverso l’allenamento.
Quindi, ogni allenamento ibrido deve implementare in modo bilanciato tutte le caratteristiche e le qualità del soggetto o, nel caso di una preparazione atletica agonistica, quelle necessarie nello specifico in funzione del modello prestativo del proprio sport di riferimento.
Simone Abelli – Head Coach & Owner “S&C Extrema Ratio“